John Erick Dowdle ci ha regalato quel gioiellino alchemico che e' AS ABOVE SO BELOW (in italiano uscito orrrendamente come NECROPOLIS: LA CITTA' DEI MORTI), rinfrescando un bel po' stilemi e temi dei found footage films.
Sicuramente il regista è assai piu noto per QUARANTINE, che voleva essere un po' la risposta Americana a REC e, viralmente, per questo film... e non a caso dico viralmente perchè Poughkeepsie Tapes ha una fama che esiste/sussiste solo in virtu' delle leggende metropolitane createsi attorno alla sua distribuzione e non certo per reali meriti artistici.
Andiamo per gradi: nel 2008 era prevista la distribuzione - addirittura - con la leggendaria Metro Goldwin Mayer (che ancora ha il logo nei titoli) e nel 2007 il film viene presentato in anteprima al prestigioso TRIBECA... dove pero' l'accoglienza è talmente fredda che porta la distribuzione a frenare; a frenare così tanto che bisognera' aspettare il 2014 per vederlo uscire direttamente in home video con SCREAM FACTORY.
Parliamoci chiaro: erano gli anni di HOSTEL e un film che aveva potenziale non sarebbe stato parcheggiato dalla MGM. Semplicemente Poughkeepsie Tapes a parte qualche intuizione e scena (che non bastano a farne un buon film, purtroppo), è brutto. Noioso e brutto. E recitato male. MOLTO MALE. Dico solo che fra questo, un finto trailer di Maccio Capatonda e GERBER SYNDROME si fa a gara (vince capatonda perchè almeno lui vuol essere comico volontario).
Sicuramente buona parte della pessima recitazione è da attribuire alla imbarazzante sceneggiatura, che mette in bocca ai malcapitati tanti di quei luoghi comuni da far apparire le canzoni degli ultimi festival di Sanremo, come scritte da Mogol.
Stendiamo un velo pietosissimo sull'effetto finto TAPE (che purtroppo è solo alla base di tutto il film): oltre a presentare un aspect ratio errato, 'e davvero imbarazzante e poco realistico, con questa distorsione perenne e sempre identica in tutti i nastri: non si sa perchè questi filmati son sempre registrati con la peggiore telecamera al mondo.
L'idea di partenza è comunque davvero interessante, e se il film fosse durato 40 minuti in meno magari... avremmo avuto magari un corto "discreto".
Un paio di scene sono entrate nell'immaginario collettivo (quella degli aghi nel collo e le varie apparizioni del killer mascherato) ma davvero non bastano... non siamo nemmeno lontanamente dalle parti di MEGAN IS MISSING.
Tutto sa di finto, nessun attore e' in parte o credibile per 3 secondi filati: dalla poliziotta che ci indica nel giardino dove ( ritrovarono dozzine di corpi) l'esatta posizione e numero di ognuno di essi manco fosse autistica.
Il comparto scenografia non è pervenuto, le interviste son state fatte nei posti dagli sfondi peggiori possibili, possibilmente i piu' anonimi a disposizione... questo probabilmente per dare al tutto un senso di realismo; invece la scelta rende davvero tutto poco credibile, ma solo squallido; chiunque voglia fare un VERO documentario tende a scegliere un minimo l'angolazione, la luce e lo sfondo.
La palma per la scena meno credibile in assoluto va a quella del medico legale (ri-di-co-lo) che, in un set allestito degnamente per una telepromozione anni '90, ci mostra - cercando di contenere la sua autoironia - gli strumenti di tortura del serial killer.
Un siparietto che sembra uscire dalla narrazione del ROCKY HORROR SHOW, solo che anche li, il grottesco era voluto. Il problema non è solo che una scena simile sia stata scritta (chissa', magari su carta funzionava). Non è nemmeno che la abbiano girata, sebbene un regista sano di mente avrebbe rimandato a casa l'attore dopo i primi 2 ciack. Il problema è che dopo aver visto questa ROBA la han pure montata nel film.
MGM, ti capisco.
Come se non bastasse, il film ci regala 2 perle narrative altissime (NO): la prima quando l'assassino in persona si reca sul luogo del delitto, pieno di poliziotti che stanno ancora setacciando il giardino, e va a parlare con la madre della ragazza scomparsa.
Geniale, fin qui.
Peccato che subito dopo, la donna capisce che quello che la sta filmando sia l'assassino... e lo lascia andare via.
Anni dopo, nella intervista per questo documentario, dira' che era confusa sul da farsi.
Magari avresti salvato tua figlia e altre vittime chiamando uno solo dei 300 poliziotti che circondavano la tua casa in quel momento... ma SHOW MUST GO ON!
Veniamo quando arriva il colpone di scena... per meta' film sospettano che l'assassino possa essere qualcuno che è stato (o è) in polizia perchè sa davvero come sviare indagini e aggirare burocrazie etc etc... e a meta' film viene preso proprio uno die poliziotti che partecipano alle indagini!!! Prove schiaccianti!
Ovviamente il film non ci risparmia le interviste al figlio, che ci regala perle del tipo: "SI, E' UN ASSASSINO MA E' PUR SEMPRE MIO PADRE"
E tante info su come il suo sperma combaci con quello sui cadaveri etc etc.
Insomma per farla breve - ATTENZIONE SPOILER - viene condannato e muore per iniezione letale.
In tutto questo, ci vengono date informazioni importanti su come il killer abbia RIFIUTATO sempre di avere un avvocato, di fare dichiarazioni, etc etc.
E poi, non era lui.
Eh no. Si son sbagliati mannaggia.
Dovremmo porci domande: di chi era lo sperma, perchè 'sto poro cristo non ha voluto un avvocato, perchè non ha detto ASPETTATE SONO INNOCENTE, ma amen SHOW MUST GO ON again! E a proposito di show... siccome l'assassino e' mascherato, allora non ci viene risparmiata nemmeno una utilissima intervista/lezione dedicata alla commedia dell'arte!
Che dire... imbarazzo. Senza contare che nella collezione di stereotipi e luoghi comuni abbiamo ovviamente la piu' illogica ed estrema rappresentazione di vittima con la sindrome di stoccolma all'ennesima potenza, una potenza tale che nemmeno nei manuali di psicologia troverete descritta cosi'.
Ovvviamente i rumors generati dal 2007 al 2014 han fatto crescere nel pubblico e nei gruppi horror la convizione che questa pellicola non uscisse perche' TROPPO ESTREMA! E allora adesso viene ripetuto a macchinetta che questo è un gioiello disturbante, specie da chi il film non lo ha visto ma finge di averlo fatto.
La strategica intervista/lezione di storia del teatro deve aver funzionato davvero, in quanto - prevedibilmente - alcuni critici han scritto di aver trovato varie profondita' e simbolismi incredibili nella sofisticata scrittura di questo film.
Se volete vedere un bel film, guardate AS ABOVE, SO BELOW dello stesso regista. O QUARANTINE. O qualcos'altro. Ma questo, proprio se siete a secco di film e avete tempo da perdere.
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