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antoniettamasina

STUCK

Aggiornamento: 22 set 2022

Il film è basato sulla storia vera di Chante Jawan Mallard, una donna del Texas che ha ricevuto 50 anni di carcere per l'omicidio di un senzatetto, Gregory Biggs.

Chante Ha colpito Biggs, presumibilmente mentre guidava in difficoltà, e lui è rimasto bloccato nel suo parabrezza dopo la collisione. La donna Tornò a casa, parcheggiò l'auto in garage con Biggs ancora incastrato, vivo e cosciente, nel parabrezza.


STUCK segna il ritorno alla regia di un lungometraggio per Stuart Gordon dopo i fasti della EMPIRE FILMS, stavolta sotto l'egida della AMICUS.

Scordatevi però cio' che Gordon ha fatto lo stesso anno per la serie MASTER OF HORRORS: questo film sembra diretto da un emergente alla sua prima scrittura (e purtroppo lo script e' di Gordon stesso).

Il film ha riscosso - STRANAMENTE - un buon successo di pubblico e critica, nonché discreti incassi al botteghino. Forse tutti son troppo buoni per amore del padre di RE-ANIMATOR e FROM BEYOND... altrimenti non si spiega.

In italia il film uscì solo dopo 4 anni e direttamente in DVD... un motivo ci sarà?


Si, il motivo è che STUCK è un film brutto e dimenticabile, nonostante il corvo d'argento al festival del Fantastico di Bruxelles.


La regia è solida, il ritmo tiene... e le interpretazioni son DECENTI. Ok.


Ma lo script e le caratterizzazioni dei personaggi son IMBARAZZANTI e probabilmente è anche per questo se gli attori stentano a essere bravi. Forse se tenuto sulla durata di un mediometraggio, questo poteva essere un piccolo gioiello, mentre così è un gran disastro.

Il fatto e' che già dai titoli di testa il film ci trasmette quella sensazione di disagio che solo gli ultimi film di Dario Argento ci trasmettono: ossia la sensazione di chi pur non essendo più giovane, tenta disperatamente di esserlo, pur non capendo davvero il mondo dei giovani dell'epoca in cui vive. E non basta qualche accelerazione di montaggio e una musica Drum&Bass fuori moda per conquistare il pubblico degli anni 2000. O forse si (!?)


TRAMA: Il film si svolge a Providence, Rhode Island, dove Thomas "Tom" Bardo ( Stephen Rea ) sta vivendo una giornata particolarmente brutta: la sua disoccupazione è finita ed è stato sfrattato dal suo appartamento. La badante della casa di riposo Brandi Boski (Mena Suvari) è in attesa di una possibile promozione al lavoro e festeggia con una notte di bevute e MDMA prima di tornare a casa. Sulla strada, Brandi investe Tom con la sua auto e lui rimane intrappolato nel parabrezza. Temendo di essere arrestata, Brandi continua a guidare verso casa con la promessa che otterrà l'aiuto di Tom. Quando iniziano a discutere della questione Brandi sente che l'incidente distruggerà la sua vita e sceglie di prendere un taxi e di recarsi lavoro, lasciando Tom a morire lentamente nel suo garage. Quando Tom se ne rende conto, cerca dolorosamente di fuggire.

Brandi chiede aiuto al suo ragazzo, Rashid (Russell Hornsby), per uccidere Tom e sbarazzarsi del corpo.


Il ruolo della protagonista e' affidato a Mena Suvari, che ricorderemo sicuramente per la sua presenza nei 3 film AMERICAN PIE, che per altro (sicuramente non per questo).

La controparte è per fortuna affidata a Stephen Rea (oscar per LA MOGLIE DEL SOLDATO) e l'indimenticabile licantropo di IN COMPAGNIA DEI LUPI, che regge sulle spalle il ruolo più difficile e dona una parvenza di credibilità al tutto.

Ma a non funzionare dall'inizio è come il personaggio di Brandi viene presentato e costruito: una ragazza premurosa, pura, dedita al prossimo... che in seguito agli eccessi di un party (ci chiediamo anche come sia possibile pensare che una infermiera modello, nella sua sera libera prenda Allucinogeni sapendo di dover lavorare il giorno dopo) investe un uomo e poi lo tortura per non perdere una promozione.


Volendo giustificare il tutto fra paura, stordimento e metafora sociale, il film sfocia nel ridicolo quando il semplice "non assistere" una persona in difficoltà diviene una caccia all'uomo, trasformando la dolce infermiera in una serial killer.


Menzione non speciale al trucco dell'attrice (non pervenuto davvero) e all'acconciatura Afro...


Se vi piace staccare il cervello vedendo un film thriller che punta molto sull'azione - in cui però logica e credibilità dovrebbero essere la struttura portante del tutto - allora vedetelo senza rimpianti.

Se invece siete esigenti sulla costruzione dei personaggi e sceneggiatura e il "solo ritmo ed intrattenimento" non vi basta... evitate di rimpiangere l'occasione persa dal caro Stuart, e recuperate un segmento a caso di MASTERS OF HORRORS.


voto: 5


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