top of page
antoniettamasina

IT FOLLOWS

Aggiornamento: 5 mar 2022

Per la diciannovenne Jay, l’autunno dovrebbe significare scuola, ragazzi e fine settimana al lago. Ma dopo un incontro sessuale apparentemente innocente, si ritrova perseguitata da strane visioni e dalla sensazione inevitabile che qualcuno, o qualcosa, la stia seguendo.

Di fronte a questa sensazione, Jay e i suoi amici si trovano a dover trovare un modo per sfuggire agli orrori che sembrano essere dietro l’angolo.

 

Film giustamente acclamato dal pubblico e da gran parte della critica, che inizia col “botto” e tante idee, ma che va poi scemando per carenza di idee, ritmo e uno script ragionato. Una maledizione antichissima, lenta inesorabile come la primavera, passa da uno all’altra per via sessuale, quindi il sesso è la colpa, ma anche una liberazione possibile per colui/colei che ne diventi consapevole. Metafora post HIV

Bella fotografia, ottima ricerca di luci e costumi che danno al film sempre un sapore retrò e spettacolare la colonna sonora di Disasterpeace, aka Rich Vreeland (musicista con un lungo curriculum di OST di videogames) che ha aperto una vera “rivoluzione concettuale/musicale” nel genere riesumando piacevolmente dalle memorie degli appassionati tutte quelle atmosfere romantiche ed 80’s sopite dentro e sempre attese (deliziosamente ritrovate anche in certe versioni del poster).

IT FOLLOWS è un film che segue un altro film dello stesso regista, The Myth of American Sleepover, e senza di esso resta monco. Stesso universo parallelo: da qualche parte nella provincia americana, persi nel tempo di un’estate tra gli anni 80 ed oggi, ragazzi e ragazze si trovano insieme in case vuote, adolescenti in movimento apparentemente casuale, in realtà meccanico e perfetto come un cerchio, dove Mitchell costruisce una realtà alternativa dove oggetti di modernariato vintage convivono con strampalate creazioni tecnologiche (lo shell-phone, parodia del cell-phone il lettore di E-book che sta in un porta cipria), dove i fantasmi vengono talvolta uccisi insensatamente a colpi di arma da fuoco.

Come ha avuto già da dire Tarantino in un Tweet lodevole per l’interesse dimostrato verso il film e le sue potenzialità : “E’ stata la migliore premessa che ho visto in un film horror da lungo, lungo, lungo tempo. E’ uno di quei film che è così buono che alla fine ti fa arrabbiare perché non si rivela qualcosa di grande. Il regista David Robert Mitchell avrebbe potuto rispettare la mitologia da lui ideata e invece non lo ha fatto. Intuiamo che i cattivi non sono messi lì a caso, non si aggirano senza una meta. Si muovono con uno scopo e si dirigono verso l’obiettivo del film.”

Oggigiorno i consigli di un esperto – che possa piacere o meno ciò che fa, non si può negare l’esperienza e competenza di Tarantino sul fattore cinema! – non vengono troppo ben accolti dalle nuove leve, che in una vena ai deliri di onnipotenza generati dai primi successi,  risponde al regista che avrebbe pure lui molte critiche da fare ai “suoi” film…

Comunque,  Tarantino ha colpito nel segno su cosa non va in questo script… LO SCRIPT. Se non si ha voglia di pensare, ok…si fa scorrere il tutto, ma è un peccato perché poteva essere un capolavoro e non lo è. L’idea così come era è buona per un corto, un medio, ma per un lungo andava davvero sviscerata e analizzata in ogni dettaglio, cosa che gli autori non han evidentemente fatto. Ad esempio, la scena in piscina è davvero inutile… fanno una cosa insensata e pericolosa con al certezza che funzionerà… e tutti son convinti che funzionerà… ma noi spettatori invece non crediamo in questa idea scema nemmeno un secondo… e infatti si rivela fallimentare e quindi ci chiediamo: se era una idea palesemente fallace e stupida, come mai i protagonisti la han messa in atto così convinti? Per far passare altri 20 minuti di film che evidentemente mancavano per ottenere il minutaggio finale. Il film merita comunque più di una visione.

Insomma, sicuramente Mitchell potrà fare qualcosa di grande se abbassa la testa e non continua a pensare di esser già arrivato: L’unico posto dove “successo” viene prima di “sudore” è il dizionario.

 

Interpreti e personaggi

  1. Maika Monroe: Jay Height

  2. Keir Gilchrist: Paul

  3. Daniel Zovatto: Greg Hannigan

  4. Jake Weary: Jeff Redmond / Hugh

  5. Olivia Luccardi: Yara

  6. Lili Sepe: Kelly Height

0 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


Post: Blog2_Post
bottom of page