Considerato il 38º classico Disney secondo il canone ufficiale, fu ideato e realizzato in occasione del sessantesimo anno di uscita di Fantasia del 1940, oltre che per celebrare l'inizio del 2000. Come il film precedente, pone la musica al centro dello spettacolo e la trasforma in immagini. Si tratta inoltre del primo film della cosiddetta fase sperimentale dell'animazione disneyana (durata dal 2000 al 2008).
Come il film originale del 1940, Fantasia 2000 è composto da 8 segmenti musicati che vengono stavolta introdotti da vari personaggi famosi (fra cui quali Steve Martin, Bette Midler, Quincy Jones, Angela Lansbury) che hanno collaborato con la Disney negli anni precedenti. I siparietti nulla aggiungono al film e spesso son sketch davvero poco riusciti.
La scenografia e' molto piu' sontuosa e "spaziosa", e nonostante tutto, la resa e' meno cinematografica del precedente: sembra di assistere a un Festival di Sanremo animato.
FANTASIA 2000 e' un film stanco, dove ad esser stanche son le idee.
L'idea del progetto e' lodevole, la realizzazione tecnica ineccepibile, ma prevalgono cliche' e scopiazzature/citazioni che confronto l'originale impallidiscono.
Si apre con la "Quinta sinfonia" di Ludwig van Beethoven, fatta di variopinte figure astratte, simili a allegre farfalle e pipistrelli.
Si va a tentare di emulare la "Toccata e Fuga" con cui si apriva FANTASIA, sia per temi che per sensazioni musicali, ma sembra che a volte la genialita' della potenza evocativa della musica sia stata rimpiazzata da idee stereotipate e fin troppo facili associazioni... che spesso non son nemmeno a ritmo.
proseguiamo con "I pini di Roma" di Ottorino Respighi
Questa sequenza mostra, inizialmente, una famiglia di affettuose megattere volanti, che giocano nel gelido oceano.
L'animazione computerizzata di questo segmento stona con tutto il resto. Ok sperimentare ma a volte la coerenza e' necessaria nella sostanza, come nella forma.
Cuccioli "cucciolosi" e famiglie felici anche fra cetacei. Tutto nella norma del buonismo 2000.
Finalmente con "Rapsodia in blu" di George Gershwin, il film ritrova seppur per poche manciate di minuti, la genialita' del primo film: questo segmento non avrebbe stonato affatto nella pellicola del 1940.
La sequenza mostra il frenetico o miserabile tran tran di quattro persone, un ragazzo appassionato di jazz, un apatico e squattrinato disoccupato alla disperata ricerca di un impiego, una vivace ma sola ragazzina dai riccioli neri sballottata tra mille corsi dalla tata ma che vorrebbe stare più tempo coi suoi indaffarati genitori, con disegni dallo stile dei famosi cartoni animati di Al Hirschfeld. Vi è, inoltre, una citazione dello stesso Gershwin, che interpreta il pianista.
"Concerto per pianoforte n. 2 in Fa maggiore" di Dmitrij Šostakovič: gradevole e molto rimaeggiata versione - con un finale alternativo, ovviamente HAPPY - della fiaba "Il soldatino di stagno" di Andersen.
"Il carnevale degli animali" di Camille Saint-Saëns
Fenicotteri piu' rosa che mai, cercano di far danzare con loro un membro del gruppo troppo interessato a giocare con uno yo-yo; senza capo, ne coda.
Forse per colmare vuoti di minutaggio e ri-alzare il livello del tutto, viene riproposto il segmento de "L'apprendista stregone" di Paul Dukas. Ma perche'?
"Pomp and Circumstance" di Sir Edward Elgar normalmente si usa nelle celebrazioni istituzionali. In questa sequenza invece mostra l'evento biblico dell'Arca di Noè, aiutato da Paperino con risultati disastrosi. Segmento Fra i segmenti migliori.
"L'uccello di fuoco" di Igor' Fëdorovič Stravinskij dovrebbe invece rimpiazzare l'epicita' ed i brividi regalati dal gran finale che era LA NOTTE SUL MONTECALVO.
Alla fine dell'inverno, un maestoso cervo risveglia lo Spirito della Primavera, dalle sembianze di una giovane donna (la cui resa animata non e' sempre eccellente): accompagnata dal cervo, la ragazza incomincia a far rifiorire la sua foresta, fino ad un certo punto quando nota che una montagna non rifiorisce. La dea investiga su cosa tiene la terra sterile e, con orrore, scopre che il monte è in realtà un vulcano addormentato e ne sveglia accidentalmente il malvagio spirito che lo abita: l'Uccello di Fuoco.
Per fortuna nel Bluray han finalmente incluso fra gli extras il bellissimo segmento DESTINO, creato da Disney con Salvador Dali e terminato solo nel 2003.
I disegni e i bozzetti preparativi di Destino vennero realizzati dall'artista degli studios della Disney John Hench e dallo stesso Dalí in otto mesi, tra il 1945 e il 1946. Tuttavia, a causa di problemi di natura finanziaria, il progetto fu abbandonato: la Walt Disney, infatti, fu colpita da una crisi economica durante la Seconda guerra mondiale. John Hench produsse un piccolo test d'animazione della durata di circa 18 secondi, nella speranza di un futuro recupero del progetto.
Nel 1999, il nipote di Walt Disney, Roy Edward Disney, mentre stava lavorando per la realizzazione di Fantasia 2000, rispolverò il progetto di Destino e decise di ripristinarlo; per il completamento del cortometraggio vennero incaricati gli studios Disney di Parigi. Il film fu prodotto da Baker Bloodworth e diretto dall'animatore francese Dominique Monfrey, per la prima volta nelle vesti di regista.
Un film che intrattiene, ma nulla piu', e fa ripensare con molta nostalgia e malinconia a primo capitolo: testimonianza di quando il cinema aveva il coraggio davvero di osare e sperimentare.... e non solo con la tecnica.
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