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ELDORADO, intervista a Domiziano Cristopharo

Aggiornamento: 22 set 2022

Dopo essersi trasfero a Gran Canaria Cristopharo realizza ELDORADO, film che il regista ha definito un "road movie" (chiamato anche On the road, è un genere cinematografico il cui sviluppo avviene prevalentemente in viaggio), nonchè un viaggio sciamanico che sfiora la Santeria e l'alchimia.

ELDORADO e' il primo film di una trilogia che Cristopharo ha iniziato dopo il suo trasferimento a Gran Canaria, ma e' stato terminato dopo il secondo (LA PERDICION) a causa di problemi legati alle restrizioni dei viaggio dovute al COVID e alcuni cambiamenti nella sceneggiatura.

Questa trilogia segna una svolta non solo stilistica (il regista abbandona infatti l'horror per esplorare altri territori espressivi ed emozionali) ma anche tecnica in quanto girati seguendo i dettami del DOGMA '95 di Trier e Vinterberg: Alla base di esso un decalogo di regole espresse in un manifesto programmatico pubblicato nel 1995; si trattava di regole per la creazione di film basati sui valori tradizionali della recitazione e del tema, escludendo l'uso di effetti speciali o tecnologie elaborate.

LA PERDICION e' stato presentato ad alcuni festivals internazionali e recentemente e' stato oggetto di discussione all'Universitèa di Amesterdam sul temi GENDER e la messa in scena della VIOLENZA e della NUDITA' nei film.


AM: Come nasce l'idea di ELDORADO e questa trilogia?


DC: Amo le trilogie, mi muovo quasi sempre per trittici... dicono sia il numero perfetto, no? Erano una trilogia FLESH MANNEQUINS, MUSEUM OF WONDERS e HIDE'S SECRET NIGHTMARE; sono una trilogia SACRIFICE, TORMENT e XPIATION.

Penso che quando ci sia un tema forte da trattare, un solo punto di vista, una unica narrazione non basta, mi piace studiare le cose, andarci attorno, dentro e vederle da diverse angolazioni.

Quando mi son trasferito a Gran Canaria, mi ha colpito subito lo scenario, lo stile di vita... ma ancora di piu' scoprire che l'isola è la patria della Santeria Europea e la cittadina dove vivevo ne era la capitale: accanto a negozi di moda e bar, non era difficile trovare centri mistici dove potevi comprare da incensi a bambole voo-doo!

Cosí l'idea del viaggio in un film, inteso anche come ricerca interiore si e' fatta spazio dentro me... ho contattato il mio carissimo amico Elio Mancuso (gia' sceneggiatore di MUSEUM OF WONDERS e parte di TRANSPARENT WOMAN) che per me aveva gia`recitato e gli ho proposto l'idea ed il suo entusiamo ha contribuito a far partire il tutto.


Elio Mancuso in una scena del film ELDORADO

AM: e poi il COVID...


DC: ...gia'... l'altro attore (Nicola Vitale Materi, NDR) doveva venire da Varsavia e le chiusure degli aeroporti stavano rendendo tutto terribilmente difficile da organizzare... poi ha preso il COVID e quindi il suo viaggio imminente è stato accantonato del tutto.


Ho preferito sospendere le riprese invece che sostituirlo... il progetto era nato così e io sono sempre stato molto fatalista. Elio e' tornato sulla sua Isola (Fuerteventura) ed i mesi son passati tentando una quadra che non si trovava mai.

una scena dal film LA PERDICION

Così dato che le condizioni erano favorevoli, ho iniziato e terminato, le riprese del secondo film della trilogia, LA PERDICION, un disturbing drama che sta riscuotendo grande interesse e mi sta dando grandi soddisfazioni in quanto e' la mia prima plateale fuga dal genere horror/fantastico.


AM: cosa accomuna i film della trilogia?


DC: il tema dell'isolamento, del viaggio, della solitudine, della ricerca di qualcosa...

le mie trilogie son sempre tematiche, i film restano indipendenti uno dall'altro.


AM: Da pochissimo hai terminato le riprese, come è andata a finire poi?


DC: Elio ha nel frattempo iniziato un lavoro che non gli rende facili gli spostamenti...

e proseguire le riprese a Fuerteventura diventava logisticamente complesso... così per non buttare all'aria tutto il girato, Nicola ha preso il suo posto... diventando un personaggio che segue le orme di un altro, e che pero' incontrera' lo stesso destino. L'idea è stata di Elio stesso, e con Andrea Cavaletto (fido sceneggiatore di Cristopharo dal 2010, NDR) abbiamo buttato giù diverse versioni e adattamenti prima di trovare quella che ci piaceva... e devo dire che ora lo script del film ci convince molto piu' della prima stesura originale.


Nicola Vitale Materi in una scena di ELDORADO

AM: LA PERDICION è diventato oggetto di discussione Universitario, mentre in Italia i tuoi film generano solo sterili polemiche proprio per gli stessi temi che altrove son trattati a a ben altri livelli... cosa dobbiamo aspettarci da questo film?


DC: E' curioso considerare che ho una filmografia di quasi 30 film, dove solo 5 di essi sono appartenenti davvero al genere horror/extreme e che presentano nudita'... eppure la gente ricorda solo quello. Di chi e' "il problema" quindi se esiste?

RED KROKODIL e' stato definito (a volte a sfregio) un film dove c'è uno nudo da inizio a fine. Togliendo il fatto che RED è arrivato ai DAVID di DONATELLO, il film dura 84 minuti dei quali solo 5 mostrano nudita' integrali.

Stessi discorsi si facevano per film come HOUSE OF FLESH MANNEQUINS e DOLL SYNDROME (un po' piu' a ragione per quest'ultimo)... quindi sebbene so benissimo come restare nei canoni, penso che oggi piu' che mai in questo clima di violenza verbale e impoverimento culturale (specie verso certe minoranze) che ci porta a bollare come marcio tutto cio' che non conosciamo, fino a metter stelline sui capezzoli dei dipinti (come nel periodo piu' buio del medioevo si mettevano foglie di fico sugli affreschi) sia importante per chi e' indipendente far pesare l'ago della bilancia dalla parte sbagliata... qualunque essa sia e qualsiasi cosa esso significhi; per citare Brecht, mi siedo dalla parte sbagliata perchè i posti dei giusti son gia`tutti occupati.


AM: Quindi ora di cosa parla ELDORADO?


DC: Tolte le simbologie (di cui il film è pieno), seguiamo le vicende di un personaggio che e' sulle orme di un mistico scomparso nel nulla. L'uomo (che nel film chiamiamo IL SEGUACE) e' in possesso del diario del mistico ALCHIMISTA (e scopriremo che questo libro ha un passato molto piu' misterioso) e grazie ad esso segue e ripercorre il viaggio del suo predecessore, cercando di non fare gli stessi errori nella ricerca della Mandragora.

L'incontro con un autostoppista darà una svolta drammatica a tutta la vicenda.

Nicholas Sartori in una scena di ELDORADO

Non posso e non voglio dire molto di piu' se non che e' un film che apparentemente non ha senso... ma del resto la vita stessa non ha senso, non vedo perchè in un paio di ore di film dobbiamo sempre spiegare e concludere ogni cosa. Credo che il cinema indie di oggi si stia uniformando troppo al MAINSTREAM cercando di imitarlo e rincorrerlo con risultati patetici. Ma più patetico è che si sta perdendo la voglia di sperimentare, ricercare, osare.

Per questo ho deciso di mettere da parte le mie costose attrezzature e girare con una handycam da poche centinaia di euro, seguendo i dettami (non alla lettera) del DOGMA 95: avevo bisogno di misurarmi con una situazione nuova e non facile, che non mi permettesse di adagiarmi in cio' che conoscevo già e cercare così diverse soluzioni.

una suggestiva scena da ELDORADO con Puccy Polverino

AM: Quindi Santeria ed Alchimia sono alla base del film...


DC: Si, ma ci tengo a precisare che ELDORADO è una libera interpretazione e narrazione di spunti Alchemici e rituali Santeri... che sono serviti come "benzina" e fonte di stimolo per narrare altro... non cerco realismo ne' messe in scena documentaristiche... io faccio film e il realismo (di quel tipo fanatico, oggi tanto in voga) non mi compete ne' interessa.

A mio avviso, fare film è una professione da cieco: uno non filma ciò che vede davvero, ma ciò che sente... ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.



E con questa bellissima frase chiudo l'intervista, carica di curiosita' grazie anche alle prime foto condivise, che mi fanno già respirare l'aria di ELDORADO!





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