Un film discreto, ma che alla fine lascia in bocca il sapore di una serie TV.
Belle le facce anticonvenzionali degli attori (tutti bravi), carina l'idea di mescolare eventi, temporalita' e protagonisti (sistema narrativo gia' visto in THE GRUDGE) ma, come spesso accade nel cinema horror odierno, ci sono troppe domande senza risposte.
Non sono una fan degli "spiegoni", anzi... son convinta che i film horror debbano essere costruiti per "sottrazione": non e' necessario spiegare ogni cosa ma... MA, al pubblico bisogna dare la possibilita' di rispondersi da solo, alle domande che il film genera.
Pero' appunto, nei film horror moderni, questa componente/chiave spesso manca.
Come se non si dia il tempo alla sceneggiatura di sedimentare, di fiorire, di essere "potata" o curata al meglio. Cosi ci troviamo film dai buoni incipit, che si perdono strada facendo, salvati - in parte - solo dalla solida mano dei registi (e quando quella manca, allora son dolori per noi pubblico!).
TRAMA: Quando accadono strani eventi in un quartiere di Buenos Aires, un medico specializzato nel paranormale, la sua collega e un ex ufficiale di polizia decidono di indagare ulteriormente.
Se dalla sua il film non brilla per originalita' (oltre alla struttura alla GRUDGE, abbiamo le voci dagli scarichi del lavello che abbiamo ampiamente visto in IT), al contempo ci presenta finalmente un po' di horror puro e cattiveria senza moralismo di fondo.
Gli FX son fatti davvero bene, artigianali, ed e' lodevole che per l'intero film si rinunci a JUMP SCARE e CGI. Pur non lesinando di mostrare situazioni horrorifiche e gore, il regista Argentino Demian Rugna punta molto sul costruire atmosfere, riuscendoci bene (il segmento del BAMBINO e' decisamente il migliore).
Alla fine restano buone suggestioni, ma anche un senso di deja vu e tanta confusione. Merita la visione, senza troppe aspettative.
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