Marcello Avallone dirige film erotici negli anni '70 per poi passare nel corso degli anni '80 al genere horror con i film Spettri e Maya.
Ed il suo passato si "percepisce" chiaramente nella resa sensuale, mai volgare, delle bollenti scene di sesso che rappresenta anche con molto minimalismo e stile... nonche' nella scelta delle attrici.
Ah, cosa non era il cinema Italiano degli anni 80: quanta nostalgia a rivedere pellicole cosi' folli, piene di atmosfera, artigianalita' e trame bislacche.
Avallone ci fa respirare tutto il caldo, la magia, gli odori di un Messico finalmente lontano dagli stereotipi del cinema di quegli anni.
Il cast - straordinario - include un cameo di William Berger (5 Bambole per la luna d'agosto), un inedito (e davvero ottimo) Antonello Fassari, Peter Phelps (visto in BAYWATCH e POINT BREAK) che e' come si direbbe in usa un vero EYE CANDY e la sempre preziosa Mirella D'angelo (la Tilde di Tenebre), che crea personaggi che vivono di vita propria oltre la dimensione dello schermo.
La protagonista Mariella Valentini invece, fara' sicuramente meglio nei film successivi (Palombella Rossa), mentre qui appare davvero ingessata.
TRAMA:
Un antico male si risveglia in un piccolo villaggio messicano e molte persone cadono vittime della sua maledizione. Spetta a un medico/sciamano cercare di fermare questo potere malvagio prima che sia troppo tardi.
Ammetto che sebbene la trama sia - sulla carta - easy e lineare, nella messa in scena appare davvero confusa e sbrigativa (specie nel finale) mancando di tasselli narrativi e strutturali necessari, compensati pero' da ottime atmosfere e sequenze dirette con grande maestria da Avallone... che aveva lasciato intuire un gran potenziale con il poco riuscito (ma divertente) SPETTRI.
Le cose ottime in questo film da sottolineare non sono poche:
partiamo dalle musiche di Gabriele Ducros che evocano atmosfere Fulciane e usano quei Synth che han caratterizzato una intera epoca; e' curioso che nella sua BIO non citi questo film, quasi l'aver firmato un horror fosse un onta, mentre e' presente l'altro film con Avallone PANAMA SUGAR.
la Strepitosa fotografia di Silvano Ippoliti, che e' stato collaboratore di Tinto Brass per oltre vent'anni, curando la fotografia di tredici dei suoi quattordici film (da Col cuore in gola del 1967 a Così fan tutte del 1992). MAYA spicca nella produzione italiana di quegli anni per avere un look davvero internazionale che puo' tranquillamente competere con film precedenti come SERPENTE ED ARCOBALENO e ASCENSORE PER L'INFERNO.
Menzione speciale anche agli Effetti Speciali di trucco del grande Rosario Prestopino, che regalano alcuni momenti davvero cult: la morte della povera nel bagno (il naso rotto e' da pelle d'oca), il dito spezzato nel combattimento clandestino, mentre i serpenti che escono dalla bocca dell'indemoniato ed il look del dio degli inferi sono scene di FULCIANA memoria (PAURA, FREUDSTEIN).
Davvero un peccato che Avallone abbia lasciato l'horror, ci avrebbe lasciato sicuramente dei cult IMMORTALI. Inspiegabile la quasi totale irreperibilta' del film in Home Video.
コメント